31/03/11

È opportuno chiarire che non mi riferisco all’evoluzione dell’uomo o di una
singola specie ma dell’evoluzione in senso generale, come fenomeno che in un
punto dell’universo dà luogo ad un processo di creazione di forme organizzate
sempre più complesse intrecciate fra loro e stratificate le une sulle altre. Il
chiarimento è opportuno perché se ci si limita ad un qualsiasi sottosistema allora
si osserva l’avvicendarsi di fasi di crescita esplosiva, di relativo equilibrio, di
saturazione, di estinzione.
 
La morte dall'apoptosi cellulare,al decesso umano fino all'esplosione di una supernova è necessaria affinchè il flusso continui. Noi uomini difficilmente la accettiamo: ne scacciamo e rifiutiamo il pensiero,fa paura.
L'uomo è sempre teso al progresso,alla crescita ne ha quasi un'ossessione :sfrutta la tecnologia e la meccanica con successo per migliorare esponenzialmente il suo benessere.

Oggi questo atteggiamento è ancora sostenibile?La natura potrà ancora sopportarci a lungo?

Ricordiamoci che siamo così solo grazie e in funzione di un substrato naturale che ci ospita, accoglie e tollera.Credo che sia arrivato definitivamente il momento utilizzare la nostra intelligenza per fare un passo avanti (che magari per qualcuno potrà essere considerato un passo indietro?) nel rendere sostenibili le nostre attività.


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